sarà anche questo anno presente, con due
stand's, al
WSF
2009
ed ospiterà
una delegazione Birmana
FREE
Aung San Suu Kyi
FREE BURMA !!
Amnesty
International ha diffuso
un rapporto in cui denuncia nuovi imprigionamenti di attivisti politici
e ricorda la situazione della premio Nobel per la pace e di centinaia
di altri prigionieri di coscienza e detenuti politici (Amnesty Italia -
comunicati - CS77-2005)
Il primo ad avere l'intuizione fu Aldo
Capitini: il lavoro per la pace e la nonviolenza oltre che di idee
aveva bisogno anche luoghi.
Non
bastava persuadere altri, guadagnare singole coscienze all'amicizia per
la nonviolenza, c'era bisogno anche di quattro muri e un tetto dove
rendere visibile e concreto questo lavoro.
E così Aldo
Capitini mise a disposizione della prima esile nonviolenza organizzata
italiana un suo appartamento di Perugia (via Villaggio Santa Livia 103)
dove nacque il primo Centro per la Nonviolenza
, poi divenuto
sede del Movimento Nonviolento per la Pace
, nel 1961.
Fu
lì che, con Claudio Cardelli e Pietro Pinna, Aldo Capitini organizzò la
prima Marcia Perugia-Assisi e ne trasse i frutti coordinandone il
lavoro successivo. La casa di via Villaggio Santa Livia divenne ben
presto un crocevia di incontri, una fucina di lavoro pacifista
conosciuto in Italia e all'estero. Da lì si organizzò la prima riunione
italiana della War Resisters International, la campagna per l'obiezione
di coscienza, le iniziative contro la guerra nel Viet-Nam, le Marce
antimilitariste.
Capitini
prima, e Pinna dopo, iniziò a raccogliere documentazione, tenere
corrispondenza, archiviare volantini, documenti, e tenere una
biblioteca.
E'
nata così la prima Casa per la pace in Italia. Dopo la morte di
Capitini il Movimento Nonviolento volle continuare nel lavoro di creare
altri centri per la nonviolenza.
L'obiettivo
era non solo quello di rendere accessibile a tutti il tanto lavoro che
si faceva, ma soprattutto di offrire continuità, stabilità,
consolidando la presenza anche fisica del lavoro nonviolento, senza
dover dipendere da altri, senza dover chiedere ospitalità a partiti o
istituzioni pubbliche. La nonviolenza italiana, per crescere, doveva
trovare energie e risorse per organizzare i propri luoghi di lavoro. In
fondo, anche Gandhi, con la politica degli ashram, aveva fatto così. E
i frutti si erano visti.
E
cosi sono nate tutte queste case, Torino, Brescia, Verona, tutte
acquistate con donazioni, raccolte di fondi, contributi che sono venuti
esclusivamente da privati, amici e amiche della nonviolenza che hanno
dato tempo e denaro affinché sorgessero luoghi di incontro aperti alla
nonviolenza. Nelle Case lavorano i volontari e gli obiettori di
coscienza in servizio civile.
Oggi,
a fianco di questa realtà consolidata, stanno crescendo altre case o
centri per la pace, sullo stesso modello o su impostazioni diverse
(gruppi pacifisti cui sono state affidate sedi di proprietà pubblica, o
centri per la pace di istituzione pubblica che ospitano anche attività
di gruppi locali). Esistono Centri o Case per la pace anche a Milano,
Rimini, Rovereto, Trento, Vicenza, Genova, Padova, Ghilarza in
Sardegna, San Marco in Lamis in Puglia, ecc.
_________________________________
La
Casadella
Pace e Della Nonviolenza di
Castellammare di Stabia vuole essere
un punto di riferimento e di raccordo: uno spazio per la
conoscenza, lo scambio di informazioni e lo sviluppo della
collaborazione tra chi lavora per promuovere la pace, i diritti umani e
la solidarietà. Vuole essere un punto di riferimento e una sede di
raccordo dei tanti fili che molti stanno seguendo nel proprio impegno
per la pace.
La Casa vuole essere
un luogo d’incontro tra le associazioni, il volontariato e tutte le
forme in cui si esplicita la società civile nel pieno rispetto del
diverso ruolo di ciascuno.
L’utilità
della Casa dipende anche
dalla capacità di attivare e alimentare dei processi e non solo
realizzare degli eventi. Grande attenzione viene dunque riposta nella
scelta degli obiettivi e delle forme operative. Le iniziative della Casa non intendono
solo rafforzare l’azione politica e rivendicativa del movimento per la
pace e per la nonviolenza ma puntano a suscitare un nuovo atteggiamento
dell’opinione pubblica.
È costituita
l'associazione di volontariato per la pace denominata la Casa della Pace e della
Nonviolenza (CPN) onlus.
L'associazione - agli effetti fiscali - assume la qualifica
di organizzazione non lucrativa di utilità sociale adottandone
l'acronimo ONLUS in conformità al D.L. n. 460/97 e successive
modificazioni ed integrazioni
L'associazione
la
Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus.
non persegue fini di lucro, opera esclusivamente per fini di
solidarietà ed è aperta a tutte le persone senza distinzione di genere,
di razza, di nazionalità, di etnia, di lingua, di religione, di
opinione o appartenenza politica, di condizioni personali e sociali.
L'associazione
la
Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus.
ha sede legale in Italia nel comune di Castellammare di
Stabia, Corso Vittorio Emanuele 118. L'Associazione è contraddistinta
dal simbolo "una casa con all’interno una colomba della pace a forma di
cuore il cui tetto è il fucile spezzato della nonviolenza". La modifica
della sede non comporta modifica statutaria. Con deliberazione del
proprio consiglio direttivo potranno essere istituite sedi operative
e/o amministrative anche altrove.
L'associazione ha
durata di trenta anni. L'assemblea straordinaria dei/delle soci/e potrà
prorogare, alla scadenza, il termine di durata.
Articolo 2 - Finalità
L'associazione
la
Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus - nel
perseguire esclusive finalità di solidarietà sociale - lavora per
l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore
della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per
il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito
di violenza. Per questa via l’associazione persegue lo scopo
della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. In
particolare l’associazione si propone di:
promuovere
l'opposizione integrale alla guerra;
promuovere la lotta
contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e
di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
promuovere lo
sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come
servizio comunitario;
promuovere la
salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui
distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza
dell'uomo;
promuovere e tutelare
i diritti umani e i diritti dei popoli, l'uguaglianza e la pari dignità
tra le donne e gli uomini, tra le razze, le religioni e le culture;
promuovere con metodo
e continuità, una azione contro la fame nel mondo e le cause
prioritarie che la determinano, favorendo un realistico impegno verso
la costruzione di una umanità nonviolenta, unita e solidale nel
ricercare ed assicurare condizioni sociali, culturali e politiche
di piena realizzazione della persona umana;
promuovere
l'accoglimento e l’integrazione di profughi e immigrati mirando al
superamento di ogni forma di esclusione e discriminazione basata su
motivi di razza, sesso, opinioni politiche, credo religioso o
appartenenza ad un determinato gruppo etnico, sociale o culturale. In
particolare si impegna a contrastare ogni forma di razzismo e a
favorire la costruzione di una società multiculturale basata sul
riconoscimento e sulla valorizzazione delle differenze esistenti tra le
persone e tra i popoli, unitamente al totale ripudio della guerra, al
rifiuto delle strutture economiche violente, alla rimozione delle cause
delle diseguaglianze sociali e al superamento dei sistemi di difesa
nazionale armata;
promuovere la
telematica e l'informazione multimediale come mezzo di conoscenza e di
accesso al potereper la costruzione di percorsi di libertà individuale
e collettiva;
Il movimento opera con il
solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della
lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del
dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali
strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la
persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la
formazione di organi di governo paralleli.
Articolo
3 - Attuazione delle finalità
L'associazione
la
Casa della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus.
promuove e realizza tutte le attività che ritiene opportune per il
conseguimento delle proprie finalità e in particolare:
conoscere
e far conoscere la realtà della sofferenza dei popoli più emarginati,
nonché i valori culturali umani e religiosi degli altri popoli;
progetti di condivisione e di
cooperazione decentrata con le popolazioni che vivono in situazioni di
conflitto armato, di sfruttamento o di emarginazione;
interventi di accoglienza, di
ospitalità e di sostegno legale e sanitario, di formazione a profughi,
immigrati e vittime della guerra; assistenza educativa a minori
appartenenti a gruppi in difficoltà; assistenza e accoglienza alle
donne e ai bambini vittime della violenza; assistenza diretta a persone
colpite da calamità naturali o provocate dall'uomo;
iniziative di diplomazia
popolare, di ingerenza umanitaria e di interposizione nonviolenta;
osservazione e monitoraggio dei diritti umani; controllo ed eventuale
boicottaggio delle multinazionali economiche e finanziarie;
progettazione di nuovi modelli economici; promozione di istituzioni
sovranazionali preposte alla prevenzione e alla risoluzione nonviolenta
dei conflitti, compresi quelli armati;
organizzazione di campagne,
manifestazioni, petizioni e raccolte di firme, digiuni, marce,
fiaccolate, dibattiti, tavole rotonde, seminari, mostre, convegni,
congressi, cineforum, centri di documentazione; pubblicazione di libri
e di bollettini; produzione di audiovisivi; organizzazione di
proiezioni e di trasmissioni radiotelevisive e telematiche, e altre
iniziative;
partecipazione a reti e
coordinamenti nazionali, regionali e internazionali tra associazioni;
partecipazione a riunioni, vertici e conferenze promosse da enti
nazionali e internazionali; elaborazione di proposte di legge;
svolgere attività di cultura
o sensibilizzazione politica nella assoluta indipendenza da qualsiasi
raggruppamento, lasciando all'impegno personale, nella pluralità delle
opzioni, la doverosa azione politica
favorire e promuovere la
costituzione di esperienze comunitarie;
promuovere la telematica e
l'informazione multimediale come mezzo di conoscenza e approfondimento
e divulgazione dei temi della pace, della nonviolenza, della
solidarietà, della cooperazione e degli strumenti della lotta
nonviolenta come unico mezzo per la creazione di un mondo diverso,
possibile, necessario
L'associazione
la Casa della Pace e
della Nonviolenza (CPN) onlus potrà aderire ad
iniziative promosse da altri soggetti e ricercherà, intorno ai propri
progetti, il coinvolgimento di singoli e associazioni, impegnandosi a
condividere la gestione di ogni iniziativa con tutti coloro che vi
aderiscono.
Articolo 4 -
Finalità interne
la Casa
della Pace e della Nonviolenza (CPN) onlus intende
costituire uno spazio di aggregazione, di progettazione comune e di
partecipazione democratica per quanti si riconoscono nelle finalità del
presente statuto.
In
particolare si impegna a:
coordinare
le attività e promuovere la comunicazione tra i soci;
curare
la formazione permanente dei soci rispetto alle finalità statutarie;
garantire
l'uguale rappresentanza per ciascun sesso negli organi elettivi e
collegiali dell'associazione;
favorire l'autonomia e la creatività dei gruppi a livello locale.